Il progetto IN-MUST ha come protagonista il Museo Universitario di Scienze della Terra (MUST) con l’obiettivo di realizzare un luogo di cultura aperto come modello in cui il confronto tra diversi attori sociali permetta la co-progettazione di spazi espositivi favorendo una versione fluida della semantica narrativa dei contenuti trattati. L’iniziativa si focalizzerà sulla divulgazione di tematiche legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 in un’ala del museo, promuovendo una divulgazione più aperta ed inclusiva nell’intero percorso espositivo del MUST.
L’inclusività, termine entrato a pieno diritto del lessico sociale e politico italiano, è un concetto integrante nella valorizzazione delle esposizioni museali ai fini divulgativi e didattici. Compito delle istituzioni culturali è quello di adottare strategie di valorizzazione che abbiano quale principale obiettivo non tanto l’aumento del pubblico con la sua ricaduta in termini economici, bensì la realizzazione di un sistema che renda le realtà espositive più ricettive nei confronti dei mutamenti sociali.
L’ottimizzazione delle procedure di trasferimento di conoscenza e di sensibilità critica verso il sociale e l’ambiente deve necessariamente confrontarsi con i fattori demografici, economici, urbanistici che influiscono, limitano o impediscono la piena partecipazione di tutte le classi sociali e fasce di età. Proporre un nuovo modello di luogo della cultura è fondamentale al fine di trasformare il pubblico da spettatore passivo ad attore protagonista, fornendogli la possibilità di influenzare le scelte, la
selezione e, soprattutto, le modalità di interazione più consone in termini di tipologia di linguaggio, interessi, scelta dei tempi e valorizzazione delle necessità. In questo modo viene favorita la possibilità di trasformare il contatto con e tra le persone, in un legame sociale che può generare impatto positivo e duraturo verso l’esterno.